VIAREGGIO. Non serve darsi pizzicotti sul viso o stropicciarsi gli occhi per capire che Ighli Vannucchi, da professore del calcio quale è, è salito in cattedra ed ha impartito una lezione a tutti: ai compagni di squadra che da lui devono prendere esempio, ma soprattutto al Lecce. Chi vestiva la maglia giallorossa oggi non ce l’ha propria fatta a contenerlo. Sulla carta d’identità del numero 10 del fantasista del Viareggio c’è scritto 37 anni. Eppure in campo è uno di quelli che ha corso di più, senza mai fermarsi.

Due gol capolavoro che hanno impreziosito una prestazione eccellente. Ighli gradisce la pioggia di complimenti caduti sopra la sua testa, ma ha un vissuto tale da non scomporsi più di tanto: “Stavo bene fisicamente, questa settimana mi ero allenato con buone sensazioni, sentivo di avere una gamba diversa, migliore rispetto alle ultime gare. Abbiamo disputato un’ottima gara soprattutto a livello mentale, è stato fondamentale il confronto di questa settimana col mister”. Sa gestirsi, Vannucchi. Lui che a Prato, domenica, era stato sostituito da Lucarelli perché autore di una prestazione decisamente al di sotto delle aspettative. Contro il Lecce, però, l’immediato riscatto. Con quei due colpi che sono valsi uno storico successo: “Mi è venuto spontaneo fare il pallonetto perché la palla che ho ricevuto era alta. Stando nel mezzo ho ritrovato gli angoli e le misure giuste”.

Un Viareggio bello, cinico e soprattutto presente mentalmente. I play-off ormai sono obiettivo per altre squadre, perché troppe volte in stagione le zebre non hanno saputo esprimersi su questi livelli: “Serviva una programmazione più precisa – ammette – non eravamo strutturati per un obiettivo simile. Alla fine la classifica rispetta i nostri valori”.

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ultimo aggiornamento: 07-03-2014


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